
Il lavoro realizzato può essere salvato con lo specifico formato
PSD in grado di salvare un’immagine completa di tutti i livelli che la
compongono così da poterla modificare in qualunque momento senza doverla
rielaborare. Uno svantaggio del formato PSD è sicuramente la notevole
dimensione che rende lento e difficoltoso il suo trasferimento ma si tratta
senza dubbio di un formato ricco di dettagli ed informazioni sull’immagine. Le
estensioni in cui è possibile salvare il nostro lavoro sono le classiche PNG,
JPEG, JPG, GIF e molte altre, alcune integrabili tramite appositi plugin
disponibili in rete. Prima ancora di poter eseguire fotoritocchi, fotomontaggi
o altre applicazioni all’immagine è necessario conoscere l’interfaccia del
programma che stiamo utilizzando in modo tale da navigare agevolmente ed
utilizzare lo strumento giusto per la modifica da attuare. A seguire potrete
vedere uno stamp dell’interfaccia di
Adobe Photoshop CS5.5 con le relative spiegazioni.
1
– Barra dei Menù – la barra dei menù, presente in tutti
i software permette di compiere agevolmente azioni quali impostazioni delle
opzioni, aprire nuovi file, salvare file PSD, impostare le finestre
visualizzabili, consultare la guida interna e accedere a numerose funzioni
specifiche proprie degli strumenti messi a disposizione dalla Adobe.
2
– Menù Laterale Sinistro – Il menù laterale sinistro
contiene tutti gli strumenti che il software mette a disposizione dell’utente.
In basso, per sintetizzare i numerosi strumenti, potete trovare un’immagine
esaustiva che ve li elenca indicandoli realizzata dalla autrice.
Possiamo distinguere 7 grandi gruppi di
strumenti: selezione, che ci
permette di selezionare una specifica area di lavoro e apportare modifiche a
quella, ritaglio, che ci permette di
rimuovere parti di un’immagine, misurazione,
che ci permette di misurare le singole parti del lavoro che stiamo realizzando
e inserire note oltre che individuare uno specifico colore utilizzato che
potremmo aver dimenticato, ritocco utilizzato principalmente per i
fotomontaggi ed il fotoritocco supporta strumenti come la toppa, il pennello
correttivo, gomma e molti altri, pittura,
disegno ed infine strumenti di
navigazione e 3D che ci permettono di realizzare lavori in 3D, rendere 2D in
3D e modificare gli oggetti presenti nel lavoro.
3
– Menù delle Opzioni – il menù delle opzioni ci
consente di settare particolari parametri per lo strumento utilizzato. Ad
esempio se utilizziamo un pennello potremmo stabilire la densità della
colorazione, lo spessore del pennello e il flusso della pennellata. O ancora se
utilizziamo lo strumento sfumatura potremmo stabilire la direzione, la forma e
le variazioni della sfumatura.
4
– Colore, campioni e stili – Qui abbiamo uno strumento utile per
la colorazione dei nostri lavori. Nella sezione “colore” sarà possibile,
attraverso la mescolanza dei colori primari, realizzare il colore che più ci
piace a cui corrisponderà un codice esadecimale; nella sezione “campioni”
invece sono segnalati i colori più utilizzati ed anche i più semplici da cui
sarà possibile sempre tramite l’apposito strumento creare colori più complessi.
Infine, la sezione “stili” risulta utile per salvare stili appositamente creati
(con rilievi, sfumature, pattern o colori specifici) o per donare ad un
determinato livello degli stili predefiniti o precedentemente salvati.
5
– Maschere – Le maschere
sono delle immagini in scala di grigio la cui funzione è di nascondere
parti in maniera tale che il nero
nasconda l’immagine e il bianco la mostri, se invece è presente il grigio
l’immagine sarà più o meno trasparente a seconda che il grigio sia più o meno
intenso. Un grigio ad esempio all’90% renderà la nostra immagine appena
visibile (siamo vicini al nero); al contrario un grigio ad esempio al 10%
renderà la nostra immagine quasi del tutto visibile (siamo infatti vicini al
bianco). In questo spazio è possibile aggiungere altri menù a nostra scelta tra
cui le regolazioni.
6
– Livelli - I
“livelli” rappresentano uno
strumento utile per modificare i vari piani dell’immagine senza intaccare
l’originale e permettono anche di poter creare tra di essi alcuni tipi di
effetti e sfumature speciali, con l'ausilio anche delle opzioni di fusione,
della percentuale di opacità e di riempimento. Ad esempio se vogliamo
modificare il colore degli occhi ad un personaggio servirà creare un livello
(rappresentato da un’immagine
trasparente) in cui andremo a colorare solo la parte interessata senza dover
modificare la restante parte d’immagine. E’ molto utile per modificare un
lavoro soprattutto se molto complesso e dunque difficilmente annullabile nelle
modifiche.
Zona
di Lavoro – qui
verranno aperti i vostri file PSD e qui sarà la vostra area di lavoro. E’
possibile cambiarne lo sfondo (nero o grigio) ed inserire righelli e guide
(delle linee che ci permettono di fare misurazioni più accurate) così da
ottimizzare il lavoro da realizzare o modificare
Questa è solo un’introduzione
alla vasta strumentazione che un software come Adobe Photoshop mette a
disposizione dei professionisti e non, ma utile a comprendere già da subito
quanto sia fondamentale saper navigare all’interno del software e saper
scegliere gli strumenti adatti. Per comprendere meglio la funzione dei vari
strumenti non vi restano che due opzioni: provare autonomamente ed imparare con
l’esperienza o seguire qualche tutorial in rete specifico per ciò che vorreste
realizzare.
@miss_inthezone
(Ringraziamo fortemente l' autrice dell' articolo per l' ottimo lavoro. La Redazione)
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